Qual è il ruolo degli insegnanti?

La normativa stabilisce che gli insegnanti hanno il compito di provvedere a favorire il profitto di ogni studente in base alle sue caratteristiche.

Nel caso dello studente con DSA, i docenti devono attivare un piano didattico personalizzato (PDP) comprensivo delle misure compensative e dispensative e dei criteri di valutazione personalizzati.

Come comportarsi se si sospetta un caso di DSA in classe?

È consigliabile che l'insegnante si confronti con un referente per i DSA, se presente nella scuola, e poi contatti la famiglia per metterla al corrente di quanto osservato, dopo aver tentato un percorso di recupero personalizzato.

Cosa dire ai genitori?

È consigliabile presentare ai genitori un percorso didattico che sia attento alle difficoltà e che faccia ricorso agli strumenti di valutazione e monitoraggio

per l'individuazione di eventuali problemi.

Gli strumenti di valutazione e i risultati ottenuti saranno condivisi con le famiglie, predisponendo i genitori all'invio dello studente ad uno specialista.

È importante, a questo scopo, sottolineare come la mancata o tardiva diagnosi possa provocare nei ragazzi grosse problematiche emotive. Inoltre, un'eventuale diagnosi consentirà al bambino alcuni diritti fondamentali per il suo futuro scolastico. Ugualmente importante è rassicurare i genitori sulle capacità cognitive di loro figlio.

Cosa fare di fronte a comportamenti di chiusura o aggressivi?

In alcuni casi, può essere utile chiedere il supporto di uno psicoterapeuta.

Lo studente con DSA può incontrare disagi psicologici per vari motivi: la difficoltà nel superare i propri limiti, il senso di inadeguatezza rispetto ai compagni o alle richieste scolastiche, i risultati non commisurati all'impegno.
È perciò importante lavorare sull'autostima e adottare adeguate prassi didattiche, sia dal punto di vista disciplinare, sia da quello educativo.

Come si può adeguare la didattica di classe allo studente con DSA?

La normativa prevede e raccomanda di proporre una didattica adeguata alle caratteristiche dello studente.

In generale, mettere in atto provvedimenti che garantiscano il diritto all'istruzione significa:

  • instaurare un clima di classe positivo per "ridurre i disagi relazionali ed emozionali"
  • utilizzare tabelle e mappe con tutta la classe, insegnando a costruirle autonomamente
  • allestire la classe con riferimenti visivi ai quali poter attingere sempre e liberamente
  • far lavorare spesso in coppie o in piccoli gruppi (metodo cooperativo)
  • fornire materiali concreti, manipolabili
  • utilizzare di frequente audiovisivi per proporre argomenti disciplinari
  • far utilizzare agli alunni con diagnosi il PC e i programmi appositi per facilitare la scrittura e la lettura
  • attuare momenti di lavoro individualizzati e personalizzati

Come correggere le produzioni scritte di uno studente dislessico?

In generale, il compito di un alunno con DSA si deve valutare in base al contenuto e non alla forma.

Pertanto, è più utile evidenziare le frasi o le parole scritte correttamente piuttosto che quelle sbagliate.
È, però, importante riflettere insieme all'alunno su quello che può essere migliorato, senza aver fretta di ottenere risultati positivi in tempi brevi.

Sottolineare gli errori può essere deleterio per la motivazione dello studente dislessico. In ogni caso, qualora si voglia procedere alla segnalazione degli errori, bisogna avere alcune accortezze.
In particolare è fondamentale individuare la richiesta del compito.

Se si tratta di un dettato o di una prova di ortografia, le correzioni possono essere effettuate, ma con discrezione:

  • segnalare con un puntino colorato a inizio riga la presenza di più errori di ortografia sulla stessa riga, correzioni numerose possono disorientare lo studente e non incentivare l'autocorrezione

  • evitare di usare la penna rossa per segnalare gli errori
  • cerchiare la parola che contiene più di un errore invece di sottolinearli tutti e fornire una scheda con i termini corretti da poter osservare e consultare
  • non contare come errori tutte le parole scorrette uguali, ma considerarne solo una
  • chiedere all'alunno di spiegare a voce un concetto poco comprensibile nel testo e riscriverlo per lui in stampato maiuscolo
  • valutare il contenuto, tralasciando la forma, se nella stesura di un testo sono richieste la progettazione o la rielaborazione personale

Lo studente dislessico deve leggere ad alta voce?

La lettura è un processo molto faticoso per uno studente dislessico; pertanto, la lettura ad alta voce va proposta solo come esercitazione mirata. La lettura silente, al contrario, deve essere incentivata per salvaguardare la comprensione.

Quali accortezze adottare per l'insegnamento delle lingue straniere?

Nella lingua italiana esiste una corrispondenza diretta tra grafema e fonema, per questo si dice che è una lingua a ortografia trasparente.

L'inglese o il francese, invece, sono invece definite ad ortografia opaca perché a una stessa lettera (o combinazione di lettere) corrispondono suoni diversi, oppure lo stesso suono può essere scritto utilizzando lettere diverse. Si raccomanda, quindi, nel caso della dislessia, l'apprendimento orale della lingua straniera. La lingua straniera scritta richiede una valutazione non formale e, in ogni caso, un "compenso dovuto" dell'orale con lo scritto.

Gli strumenti compensativi devono essere utilizzati durante le verifiche o le interrogazioni?

Sì. L'utilizzo, ad esempio, della tavola pitagorica durante le verifiche di calcolo favorisce negli studenti con DSA la concentrazione sulle procedure, riducendo l'impiego di energie in attività mnemoniche. Ricordiamo che i risultati degli studenti con DSA nell'acquisizione di aspetti puramente mnemonici (tabelline, tempi verbali) non saranno brillanti, nonostante lo studio e l'impegno.

È, perciò, inutile e frustrante per lo studente dover impiegare il proprio tempo e le proprie energie in attività mnemoniche.

Come promuovere l'utilizzo di strumenti compensativi in classe?

È importante creare un clima sereno e collaborativo dalla prima classe della primaria. Gli strumenti compensativi (mappe, regole, tabelle) devono essere presentati a tutta la classe come strumenti da utilizzare per superare eventuali difficoltà.

In cosa consiste la programmazione individuale per uno studente con DSA?

La programmazione individuale, prevista dalla normativa, consiste in un Piano Didattico Personalizzato,

cioè un "patto formativo" fra scuola e famiglia. A seguito della diagnosi, con esso si definiscono le linee generali del percorso di insegnamento/apprendimento individuale.

Che cos'è il Piano Didattico Personalizzato (PDP)?

Il PDP (Piano Didattico Personalizzato), talora indicato anche come PEP con la Legge 170/2010, è divenuto necessario per tracciare il percorso formativo degli alunni, ai quali vanno obbligatoriamente forniti gli strumenti compensativi e dispensativi e modalità di verifica e valutazione adeguate.

Il Consiglio di classe è tenuto a consegnare il PDP alla famiglia fin dall'inizio dell'anno (nota dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna 3/2/2009).

È bene che anche i genitori firmino il PDP, per una maggiore trasparenza e condivisione del patto formativo.

Nel PDP per l'alunno con DSA va esplicitato che vengono garantiti gli obiettivi minimi disciplinari.

Il consiglio di classe deve dichiarare, per ogni disciplina:

  • le misure dispensative attuate
  • le misure compensative fornite

Se la diagnosi di DSA contiene indicazioni utili sui punti di forza e di debolezza del bambino, è bene che vengano citati e tenuti in debita considerazione.

Il PDP va firmato da tutti i docenti della classe, dal dirigente e dalla famiglia; per redigerlo è possibile avere consigli e aiuto dal Referente per i DSA del proprio Istituto Scolastico.

Il PDP va redatto tutti gli anni, con le eventuali modifiche del caso.

Quanti e quali compiti assegnare a casa agli studenti con DSA?

Conviene assegnare compiti per casa specifici, fornendo materiali sintetici e schematici sono raccomandate mappe o registrazioni audio per lo studio e un numero contenuto di esercizi da svolgere.

Non deve neppure essere assegnato lo studio mnemonico di tabelline, formule o coniugazioni verbali, perché l'alunno ha diritto ad essere dispensato da queste attività.
Non deve essere modificata la qualità dei suoi compiti rispetto ai compagni, ma la quantità.